ALTRI CONFRONTI BISLACCHI DI BANKNORD SIM SUL CORRIERE DELLA SERA

Dunque non erano un caso i confronti non omogenei di Alessandra Puato sul Corriere della Sera del 23-6-2003, per cui rinviamo all'apposita scheda. Infatti il 13-8-2003 è la volta di Marco Sabella che pubblica un'altra tabella con confronti bislacchi, di nuovo predisposta dalla Banknord sim, che a quanto pare è diventata fornitrice ufficiale della Real Casa, ovvero del quotidiano di via Solferino.

Sorvoliamo pure sul titolo "Da gennaio vince chi ha investito in fondi azionari" che fa a pugni - oltre che con la realtà - con gli stessi dati pubblicati nella pagina, da cui risulta che il risultato migliore non è quello dei fondi azionari (+4,88%) bensì delle obbligazioni societarie (+5,40%).

Molto più grave è un'affermazione del tipo: "I fondi tricolori hanno messo a segno nel primi sette mesi un incremento medio del 4,88% superando di tre punti il principale indice della Borsa Italiana, il Mib30, cresciuto nello stesso periodo solo dell'1,98%".
Ohibò! Un plus di gestione quasi di tre punti percentuali: questa è, o meglio sarebbe, davvero una notizia e infatti un exploit così eclatante (fosse vero...) è evidenziato anche in una vistosa tabella che riporta:
 
 

indice 1 gen. indice 1 ago. rendimento
Blue chip italiane (Mib30)   24.806  25.296   +1,98%
Fondi azionari italiani (indice Fideuram)     90,18    94,58   +4,88%

In effetti basta una conoscenza minima della materia per avere subito molti dubbi. Primo, perché i fondi italiani sono abbonati alle figure barbine. Secondo, perché quel 2% scarso per le azioni del Mib30 appare troppo basso a chiunque segua un po' la Borsa Italiana.

Siamo allora andati a vedere quanto veramente ha reso in media la borsa italiana e anche le c. d. blue chip. Ebbene, l'indice total return di Mediobanca, liberamente disponibile in rete (link), c'informa che in quei sette mesi le azioni italiane hanno reso il 6,60% - ed è questo il confronto da prendere - e comunque le blue chip il 6,11% sempre al netto d'imposte. È infatti arcinoto o, meglio, dovrebbe essere arcinoto che le azioni pagano dividendi.
A ciò s'aggiunge che il valore di 24.806 per inizio gennaio è il massimo di quel giorno, durante il quale l'indice è variato da 23.793 ad (appunto) 24.806 con un'escursione del 4,2%. Viceversa il 1° agosto l'indice è passato da 25.277 a 25.541 e quindi 25.296 è vicinissimo ai minimi.

Ma la tabella del Corriere della Sera e Banknord presenta altre pecche. Vengono messe brutalmente a confronto performance lorde d'imposta (obbligazioni societarie, Bot, azioni...) e nette (fondi comuni di diritto italiano); viene indicata la data del 1° gennaio, che è festivo, per cui uno si chiede se i valori riportati si riferiscono al giorno prima o al giorno dopo (come è); per i fondi obbligazionari manca il confronto doveroso con Btp e Cct, mentre sono riportati i Bot che non c'entrano ecc.