Uno stile che andrebbe bene per fare pubblicità redazionale, meno per un servizio giornalistico.

"Le style est l'homme même", scriveva nel '700 Georges-Louis Buffon. Questo vale anche per i giornali e quale fosse lo stile del Mondo è abbondantemente documentato ne "Il risparmio tradito", fra l'altro con gli esempi di Leo Campagna e Anna Di Martino esaminati a pag. 42 (il Mondo: 21-4-2000 pp. 105-6; 12-1-2001 pp. 36-45; 6-4-2001 pp. 44-50).

Ebbene, lo stile non è cambiato: prendiamo infatti il lungo articolo "A chi si affidano le grandi fortune" sul numero uscito il 23-8-2002 (n. 34, 30-8-2002 pp. 50-62).

Di ciò che uno s'aspetterebbe da un servizio giornalistico... manca tutto. Ad esempio difetta di ogni indicazione sul numero di conti sopra il milione o i 10 milioni di euro per le 49 società considerate (Fideuram, Unicredito, Crédit Suisse ecc.), quando il tema sarebbero proprio i gestori dei grossi patrimoni.

Ma questo è il meno. Il punto è che manca ogni dato numerico sui risultati ottenuti coi soldi affidatigli. Perché non sono riportati? Perché sempre pesantemente negativi? Tutto infatti fa ritenere che i grandi patrimoni in gestione abbiano subito gli stessi tracolli e magari le stesse malversazioni dei patrimoni medi o piccoli.

In compenso abbondano le vanterie e gli autoincensamenti di una ventina di società, sempre privi di ogni riscontro, ma in compenso corredati da ben 18 foto sorridenti e rassicuranti di dirigenti delle banche, sim e sgr citate nel servizio.
Coerentemente nulla di quanto dichiarato viene messo in discussione e men che mai sottoposto a verifica, come già osservato per il CorrierEconomia del 29-4-2002 (pp. 14-22). Questo stile non è infatti appannaggio del Mondo ed è anzi molto apprezzato dai direttori e proprietari di quasi tutte le testate italiane.

Il servizio per altro non è firmato: questa è un'altra caratteristica che ha in comune coi dépliant pubblicitari, i cui testi ugualmente non sono firmati.