COMUNICATO STAMPA
UNIPOL: SACROSANTA LA CONDANNA DI CONSORTE, SACCHETTI E GNUTTI A 6 MESI DI RECLUSIONE PER IL REATO DI INSIDER TRADING. LA DENUNCIA VENNE INOLTRATA DA ADUSBEF SU SEGNALAZIONE DEL PROF BEPPE SCIENZA.

Il 7 giugno 2002, a seguito dello strano rimborso anticipato delle obbligazioni Unipol 2000-05 al tasso del 2,25% (codice Abi 147627) ed Unipol 2000-2005 al tasso del 3,75% per cento (codice Abi 147628), segnalato dal professore Beppe Scienza dell'Università di Torino, Adusbef inoltrò una denuncia a Consob e Procure ipotizzando il reato di insider trading. Rimborsando le obbligazioni Unipol - scriveva Adusbef nella denuncia- gli amministratori dell'Unipol avevano procurato un bel danno agli azionisti: se al posto di rimborsare i 318 miliardi di lire del prestito, Unipol avesse acquistato BTP 1.7.2005 al tasso del 4,65% annuo, la differenza tra i due tassi avrebbe consentito un guadagno di 14 milioni di euro, ovvero 27 miliardi di lire.

La condanna inflitta oggi dal Tribunale di Milano a 6 mesi di reclusione agli artefici di quell'insider trading sui titoli Unipol (ossia un buy back speculativo), come Emilio Gnutti (già condannato definitivamente per il reato di insider trading sui titoli CMI), Giovanni Consorte ed Ivano Sacchetti, artefici - assieme ai furbetti del quartierino - nell'estate del 2005 di scalate bancarie ed intrighi finanziari, è giusta,equa e sacrosanta.

Adusbef torna a chiedere una modifica all'art.26 del Testo Unico delle leggi in materia bancaria al capitolo requisiti di professionalità ed onorabilità degli esponenti aziendali: I soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo devono possedere requisiti di professionalità ed onorabilità. Il difetto dei requisiti determina la decadenza dall'ufficio. Essa è dichiarata dal cda entro 30 giorni dalla nomina o dalla conoscenza del difetto sopravvenuto. In caso di inerzia la decadenza è pronunciata dalla Banca d'Italia.

Tale art. 26 del Tub, integrato dal decreto Ministero del Tesoro n.124 del 18 marzo 1998, prevede che i consiglieri di amministrazione delle banche, in caso di condanna per reati di particolare gravità ovvero reati bancari e finanziari, indipendentemente dall'entità della pena ed anche in caso di condanna non definitiva,perdono i requisiti di onorabilità, quindi decadono dalle cariche ricoperte. Il 25 giugno 2002, il finanziere Emilio Gnutti fu condannato dalla Procura di Brescia ad 8 mesi di reclusione per il reato di «insider trading» su titoli CMI (condanna confermata di recente dalla Cassazione). A seguito di quella condanna nonostante Adusbef, in data 4 luglio 2002 chiedeva a Bankitalia, Consob ed Isvap di congelare le cariche ricoperte dal dr. Gnutti in 26 consigli di amministrazione (tra cui Unipol e Vice-presidente del Monte dei Paschi di Siena). Gnutti, al centro di una fitta ragnatela di società, a causa della mancata decadenza, assieme a Giovanni Consorte (Unipol) ha reiterato il reato di insider trading per il rimborso anticipato delle obbligazioni Unipol di cui alla condanna odierna.

Se non si prevedono sanzioni a carico delle Autorità vigilanti, spesso contigue e complici dei finanzieri d'assalto (come è stato dimostrato nelle scalate estive del 2005, con l'ex Governatore Fazio, che aveva il compito di caducare Gnutti ed invece ci andava a braccetto); non si riacquista la necessaria trasparenza nei mercati e la fiducia dei risparmiatori.


Il Presidente

Elio Lannutti

Roma, 25.10.2006

25/10/2006