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In
difesa del consumatore
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Firenze,
09-06-01
- Banche, compagnie di assicurazione, società d’intermediazione
mobiliare, 80 giornalisti economici e un pesante capo d’imputazione: il
tradimento del risparmiatore. Il "pubblico ministero" è un professore
di matematica che, armato di matita rossa, ha passato al setaccio migliaia
di articoli apparsi sulla stampa quotidiana e periodica dal 1985 a oggi.
Giornali economici, inserti specializzati, settimanali e mensili escono
piuttosto malconci dalle impietose correzioni di Beppe Scienza, 51 anni,
docente di Metodi e modelli per la pianificazione economica all’Università
di Torino, collaboratore lui stesso di diversi giornali. Il risultato di
tanto lavoro è un libro esplosivo, che sarà in libreria a
partire dal 13 giugno. Il risparmio tradito: come difendersi da bancari,
assicuratori... e giornalisti (Edizioni Libreria Cortina, Torino, 191 pagine,
24.000 lire) ha avuto una lunga gestazione e ha collezionato, prima di
approdare alla stampa, ben 18 rifiuti da parte di grandi e piccoli editori.
«Il mio libro poteva essere pubblicato già nel 1997»,
racconta il professore; «avevo firmato un contratto con il Saggiatore
e ricevuto l’anticipo sul diritto d’autore. Ma una lettera dal tono cortese
mi ha informato che l’editore non poteva mandare in stampa il volume. È
accaduto ancora nel 1999 con gli Editori Riuniti, questa volta senza ricevere
una lira». Insomma, quasi tutta l’editoria italiana ha preferito
evitare qualche conflitto e, forse, anche qualche grana legale. Perché
leggendo i 21 capitoli del libro, che si aprono con una divertente prefazione
di Beppe Grillo, si rimane di stucco. Errori, omissioni, pubblicità
occulta e valutazioni sbagliate sono una costante degli articoli che danno
consigli ai risparmiatori. Così, per anni, gli investitori italiani
sarebbero stati indotti a firmare polizze vita, ad acquistare quote di
fondi comuni d’investimento e certificati di deposito rimettendoci migliaia
di miliardi. Ma se banche, assicurazioni e società d’intermediazione
mobiliare possono essere "scusate" perché vendono i loro prodotti,
gli 80 giornalisti su cui punta il dito il professore torinese perché
mai avrebbero dovuto tradire i lettori?
(copyright 'Famiglia
Cristiana') |
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09-06-01,
F.A.Q.
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