QN-Quotidiano Nazionale 21-1-2005 p. 18

Inserto nazionale del Giorno, Resto del Carlino e Nazione


Intervista di Elena Comelli a Giovanni Battista Ponzetto

"«Chi ha i tango bond accetti l'offerta. L'affare? Comprarli»

"Altro che vendere! Le obbligazioni argentine bisogna comprarle". Giovanni Ponzetto, gestore in una compagnia di assicurazioni, non ha dubbi: i fondi specializzati nei mercati emergenti stanno comprando a mani basse. E anche ai piccoli risparmiatori converrebbe farci un pensierino.

Ma come, i bond argentini non sono una grana da evitare?


"Chi ha comprato negli scorsi anni, naturalmente, contabilizzerà un danno (Nota: un danno in realtà già subito con il default), accettando l'offerta di scambio. Ma è un danno limitato rispetto all'ipotesi di non accettare. Se l'adesione sarà limitata e l'offerta di scambio fallirà, infatti, chi aderisce resta come prima. Se invece l'adesione sarà abbastanza alta e lo scambio si concluderà positivamente, chi ha aderito intascherà un concambio modesto, ma chi non ha aderito resterà con un pugno di mosche in mano."

Quindi conviene aderire…

" Non c'è alcun dubbio. Conviene aderire e non vendere adesso, come stanno facendo molti risparmiatori".

A chi vendono questi risparmiatori?

"In generale vendono tramite le banche dove hanno comprato. Le quali spesso controllano società di gestione che proprio in questi giorni  stanno comprando gli stessi titoli. Anche se le banche avranno grande cura nel non far passare gli stessi titoli dalle mani dei loro clienti alle casse delle società di gestione, vendendoli a terzi, sarà difficile convincere i risparmiatori che in questa operazione non ci sono conflitti di interesse".

Ma perché i fondi comprano?

"A questi prezzi, le nuove obbligazioni argentine sono un ottimo affare. Chi compra le attuali ai prezzi correnti, cioè 29-30 Euro, e poi le scambia con le nuove, alla fine dei conti si ritroverà in tasca degli ottimi rendimenti. Facendo il calcolo del tasso interno di rendimento, con le Par si arriva al 9,5%, meglio dei bond russi, fermi al 7,2%, o brasiliani, all'8,5%. Per i fondi, questo significa migliorare significativamente le proprie performance e quindi i gestori non possono permettersi di non comprare, altrimenti finiscono retrocessi. Per di più questo scambio è un evento singolo, non più ricuperabile. Chi se le lascia scappare non le riprende più".

Quindi lei compra?

"Certo che compro. Il debito dell'Argentina è sceso al 44% del prodotto interno lordo (quello italiano supera ampiamente il 100%) e dopo il concambio il rating salirà. Il paese è in surplus di bilancio e ha una economia che va come un treno. Perchè non dovrei comprare?".

E' un consiglio che darebbe anche ai privati?

"Non c'è alcun dubbio. Un privato ha la stessa convenienza e gli stessi rendimenti di un fondo. Per di più, se un privato accetta l'offerta entro il 4 febbraio ha ottime chances di ottenere le Par, che sono più convenienti delle Discount e che un grande gestore potrà ottenere solo molto parzialmente, perché sono riservate ai primi 40.000 euro di investimento. Quindi per i privati l'affare è persino migliore".

Cosa ne dice dei consigli della Task Force Argentina?

"Consigli poco responsabili: almeno farebbero meglio a specificare con chiarezza i rischi a cui vanno incontro i risparmiatori che non aderiscono all'offerta argentina. Non si deve illudere la gente che ci sarà una seconda offerta. Gli argentini sono stati chiari su questo e per questo credo che l'offerta avrà successo".