"Altro che vendere!
Le obbligazioni argentine bisogna comprarle". Giovanni Ponzetto, gestore in una
compagnia di assicurazioni, non ha dubbi: i fondi specializzati nei
mercati emergenti stanno comprando a mani basse. E anche ai piccoli
risparmiatori converrebbe farci un pensierino.
Ma come, i bond argentini non sono una grana da evitare?
"Chi ha comprato negli scorsi anni, naturalmente, contabilizzerà
un
danno (Nota: un danno in realtà già subito con il
default), accettando l'offerta di scambio. Ma è un danno
limitato
rispetto all'ipotesi di non accettare. Se l'adesione sarà
limitata e l'offerta di scambio fallirà, infatti, chi aderisce
resta come prima. Se invece l'adesione sarà abbastanza alta e lo
scambio si concluderà positivamente, chi ha aderito
intascherà un concambio modesto, ma chi non ha aderito
resterà con un pugno di mosche in mano."
Quindi conviene aderire…
" Non c'è alcun dubbio. Conviene aderire e non
vendere adesso, come stanno facendo molti risparmiatori".
A chi vendono questi
risparmiatori?
"In generale vendono tramite le banche dove hanno comprato. Le quali
spesso
controllano società di gestione che proprio in questi
giorni stanno comprando gli stessi titoli. Anche se le banche
avranno grande cura nel non far passare gli stessi titoli dalle mani
dei loro clienti alle casse delle società di gestione,
vendendoli a terzi, sarà difficile convincere i risparmiatori
che in questa operazione non ci sono conflitti di interesse".
Ma perché i fondi comprano?
"A questi prezzi, le nuove obbligazioni argentine sono un ottimo
affare. Chi compra le attuali ai prezzi correnti, cioè 29-30
Euro, e poi le scambia con le nuove, alla fine dei conti si
ritroverà in tasca degli ottimi rendimenti. Facendo il calcolo
del tasso interno di rendimento, con le Par si arriva al 9,5%, meglio
dei bond russi, fermi al 7,2%, o brasiliani, all'8,5%. Per i fondi,
questo significa migliorare significativamente le proprie performance e
quindi i gestori non possono permettersi di non comprare, altrimenti
finiscono retrocessi. Per di più questo scambio è un
evento singolo, non più ricuperabile. Chi se le lascia scappare
non le riprende più".
Quindi lei compra?
"Certo che compro. Il debito dell'Argentina è sceso al 44% del
prodotto interno lordo (quello italiano supera ampiamente il 100%) e
dopo il concambio il rating salirà. Il paese è in surplus
di bilancio e ha una economia che va come un treno. Perchè non
dovrei comprare?".
E' un consiglio che darebbe anche
ai privati?
"Non c'è alcun dubbio. Un privato ha la stessa convenienza e gli
stessi rendimenti di un fondo. Per di più, se un privato accetta
l'offerta entro il 4 febbraio ha ottime chances di ottenere le Par, che
sono più convenienti delle Discount e che un grande gestore
potrà ottenere solo molto parzialmente, perché sono
riservate ai primi 40.000 euro di investimento. Quindi per i privati
l'affare è persino migliore".
Cosa ne dice dei consigli della
Task Force Argentina?
"Consigli poco responsabili: almeno farebbero meglio a specificare con
chiarezza i rischi a cui vanno incontro i risparmiatori che non
aderiscono all'offerta argentina. Non si deve illudere la gente che ci
sarà una seconda offerta. Gli argentini sono stati chiari su
questo e per questo credo che l'offerta avrà successo".