scheda aggiornata al 19-12-2003

Obbligazioni anti-inflazione


1. Titoli di stato francesi e greci

La tabella seguente riporta le principali obbligazioni indicizzate all'inflazione dell'area dell'euro. Sono tutti titoli di stato, perché di regola le emissioni private e comunque quelle delle banche italiane sono tutte peggiori, tranne uno sparuto prestito del 1998 del Monte dei Paschi di Siena, quotato ma pochissimo trattato (codice ABI 123084).

Il rendimento nominale lordo riportato, ai prezzi di metà dicembre 2003, è quello effettivo a scadenza ipotizzando un'inflazione del 2% nell'area dell'euro. I rendimento reale netto è quello che risulta, alla fine della fiera, per un risparmiatore italiano tenendo conto delle imposte e dell'ulteriore ipotesi di un'inflazione italiana superiore dello 0,5% a quella europea. Per altro per motivi fiscali col crescere dell'inflazione tale rendimento diminuisce (e viceversa): questo è un ulteriore difetto dei Btp reali 2003-08. Tale difetto, volendo, sarebbe stato eliminabile e, sempre volendo, è eliminabile per le emissioni future.
 
titolo codice ISIN prezzo
19-12-2003
rend.
nom.
lordo
rend.
reale
netto
BTP reali 15-9-2008 1,65% IT0003532915 100,2 3,6% 0,6%
OAT€i 25-7-2012 3% FR0000188013 107,5 4,1% 1,0%
OAT€i 25-7-2032 3,15% FR0000188799 111,9 4,6% 1,5%
Grecia GGB  25-7-2025 2,9% GR0338001531 102,9 4,8% 1,6%

Nota: OAT è abbreviazione di Obligations Assimilables du Trésor e quindi grammaticalmente è di genere femminile; la "i" sta per indexées e il segno dell'euro o eventualmente una "e" indica l'indicizzazione all'inflazione europea.

Per completezza riporto anche i tre prestiti francesi indicizzati all'inflazione francese, che evidenziano come lo stato francese abbia dimostrato un'attenzione  alla tutela del risparmio dei suoi cittadini maggiore dello stato italiano. Anche qui si è ipotizzata un'inflazione futura al 2% annuo e un differenziale rispetto a quella italiana del -0,5%.
 
titolo codice ISIN prezzo
19-12-2003
rend.
nom.
lordo
rend.
reale
netto
OATi 25-7-2009 3% FR0000209892 106,8 3,7% 0,7%
OATi 25-7-2013 2,5% FR0000188955 103,1 4,1% 1,1%
OATi 25-7-2029 3,4% FR0000186413 116,0 4,6% 1,5%

Maggiori dettagli sulle OATi e OAT€i sono disponibili agl'indirizzi:
http://www.francetresor.gouv.fr/oat/fr/option02.html
http://www.francetresor.gouv.fr/oat/fr/option_oatei.html
 

2. Un prestito con l'inflazione italiana

A fine settembre 2003 è stato collocato un prestito che merita esaminare. L'emittente è la società Lehman Brothers, la durata decennale ed è indicizzatoo all'inflazione italiana. Le cedole annuali dalla n. 3 alla n. 10 saranno infatti (con un minimo del 2%) pari a tale inflazione (senza il tabacco) maggiorata dell'1,5%. La prima cedola è del 7% e la seconda del 5%. Nelle prime settimane il prezzo è oscillato poco sotto la pari.
Con le stesse ipotesi adottate sopra, abbiamo i rendimenti seguenti.


titolo codice ISIN prezzo
19-12-2003
rend.
nom.
lordo
rend.
reale
netto
Lehman Brothers Treasury 10-10-2013
XS0176153350 100,9 4,5% 1,4%
Interessante è il confronto con l'AOTei 2012, di durata simillima. Per cominciare abbiamo una diversa forma d'indicizzazione, solo delle cedole o anche del capitale: il titolo della Lehman si potrebbe definire, con terminogia un po' vetusta, a redditi staccati e quello francese invece a redditi (parzialmente) capitalizzati. Nella sostanza cambia poco.
Cambia invece l'inflazione di riferimento e il gioco delle diverse variabili (differenziale ipotizzato, cedole iniziali maggiorate) conduce appunto a una redditività probabilmente un po' maggiore. In ogni caso l'aggancio all'inflazione italiana per un risparmiatore italiano è più cautelativo.

Il problema è l'emittente. Lasciamo perdere i vari rating che significano poco: la sostanza del discorso è però chiara. Il puntuale pagamento della OATei 2012 è certo: badare ai rating dello stato francese è superfluo: nel 2012 la Francia esisterà e pagherà puntualmente i suoi debiti. Che i fratelli Lehman nel 2013 esisteranno ancora, come società, è invece incerto. Il loro fallimento non implicherebbe certo un bouleversement degli assetti politici mondiali che causerebbe la (inimmagibabile) sparizione della Francia. Conclusione: uno potrebbe anche mettere a cuor leggero tutto il suo patrimonio in OATei, mentre sarebbe un bell'azzardo metterlo integralmente in Lehman Brothers Treasury 10-10-2013.
3. Rendimenti reali nel passato

Può essere interessante qualche dato sui rendimenti reali passati dei titoli di stato italiani. Per un ventennio le cose sono andate bene, nel senso che i Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) hanno reso più dell'inflazione. Ma per il 2003 non è più così e anche in passato altre volte non fu così: si veda la tabella seguente coi rendimenti reali netti dei Bot, ossia al netto della perdita di potere d'acquisto e delle imposte, dal 1970 al 2003. L'inflazione considerata è sempre quella italiana (in Italia).

Il rendimento medio reale dei Bot dal dal 1970 al 2003 ammonta all'1,5% annuo al netto delle imposte. Invece i Cct dalla fine del 1980 a fine agosto 2003 hanno reso mediamente il 4,8% reale netto. Tale dato risulta dall'indice di capitalizzazione netto del mercato secondario (Borsa Valori di Milano) della Banca d'Italia fino al 30-6-1998 e poi dall'indice lordo del mercato telematico dei titoli di stato MTS (già Banca d'Italia) da quella data in poi, ovviamente tenendo conto dell'imposizione fiscale.