EUROPEO 42 - 18 OTTOBRE 1991
Finalmente
diventeremo tutti ricchi. O almeno diventeranno ricchi tutti i 250 mila
abbonati ad Altroconsumo, organo del Comitato
difesa consumatori di Milano. Basterà che si abbonino a Soldi
Sette, il settimanale che risolve ogni problema d'investimento.
Fuor di ironia, c'è veramente da restare di stucco a leggere la
presentazione di questa nuova pubblicazione. Ecco infatti alcuni di quelli
che vengono gabellati come “Esempi di informazioni molto redditizie
di cui avrebbe potuto approfittare negli ultimi mesi” l'eventuale
abbonato: Peccato che queste siano pure e semplici constatazioni a posteriori di movimenti di Borsa. E col senno del poi tutti sono capaci di scoprire dove si sarebbe guadagnato. Anche al lotto, puntando sul 13 come primo estratto sulla ruota di Napoli, si sarebbe potuto vincere il 28 settembre scorso. Ma prima dell'estrazione ovviamente non si sapeva che sarebbe uscito proprio il 13. Così è fuorviante far credere che la redazione di Soldi Sette, che allora peraltro non esisteva, avrebbe previsto la rivalutazione delle Toro, l'impennata della Costa Crociere, il crollo delle Fiat, un aumento del 40% delle Stet, la salita delle General Electric alla Borsa di Londra ecc. Fior di analisti finanziari si spremono il cervello nel tentativo di prevedere gli andamenti dei singoli titoli e di regola ammettono la loro incapacità a formulare previsioni certe. Altroconsumo invece non ha dubbi né incertezze: infatti ogni settimana Soldi Sette pubblicherà: “Una tabella delle 50 principali azioni italiane con un semplice commento: molto costosa, costosa, al prezzo giusto, conveniente, molto conveniente”. E tabelle simili per le Borse di Amsterdam, Francoforte, Londra, New York, Parigi, Tokyo. Non solo. I suoi lettori potranno usufruire anche di consigli di tipo “Venda questa azione e la ricompri tra poco a un prezzo più basso”. Ma allora - vien da pensare - questi qui conoscono il futuro anche nei minimi dettagli... Promesse simili vengono fatte anche per le valute: “Soldi
Sette le indica chiaramente quali valute può. comprare
e quali avrebbe interesse a vendere al più presto”. |
Per i titoli di Stato e le obbligazioni “Soldi Sette le fornisce un commento preciso, ad esempio: interessante, accettabile, non comprare”. Per l'oro: “Comprare? Vendere? A quale prezzo? Soldi Sette risolve le sue incertezze”.
Il bello (o il terrificante) è che vengono promesse non solo analisi
e valutazioni critiche, ma vere e proprie informazioni riservate che ognuno,
avendole, terrebbe gelosamente per sé. Infatti nel prospetto spedito
da Andrea Doneda, direttore di Altroconsumo,
leggiamo testualmente: “Soldi Sette le
"spiffererà" a tempo debito le soluzioni giuste perché
il suo denaro le renda ancora di più”. Tutto questo comunque
per 245 mila lire annue (precisamente per 54 numeri) che danno diritto
a ricevere settimanalmente la pubblicazione, prevista di 12 pagine. Cosa c'è però di veramente grave in tutta la faccenda? Non l'uscita di una ennesima lettera riservata, che di per sé non farebbe notizia. Di fogliacci che promettono indiscrezioni, dritte, soffiate ecc. se ne sono visti parecchi in Italia come all'estero. Il punto è che questa proposta viene dalla rivista del Comitato difesa consumatori di Milano che fra l'altro si vanta di essere “l'unico organismo italiano riconosciuto dal Bureau Européen des Unions des Consommateurs (Beuc), l'ufficio che raggruppa le più importanti e rappresentative organizzazioni indipendenti dei consumatori europei”. Riceve così delle conferme chi già riteneva largamente immeritato il prestigio di cui gode Altroconsumo. A proporre Soldi Sette con promesse così mirabolanti sono coloro che pretenderebbero di tutelare i consumatori dalla pubblicità non veritiera. E si fanno vanto di denunciare le promesse non mantenute dei produttori. Ma se si cercano esempi di pubblicità ingannevole, allora la presentazione di Soldi Sette è uno di questi. In questo strano paese sembra proprio che una sorte malvagia e ria congiuri contro la difesa dei consumatori. Nel lontano passato l'Unione consumatori subì i contraccolpi dei sospetti di collusione del suo presidente con alcuni produttori. Nel passato più recente non riuscì a vedere la luce, per motivi tuttora poco chiari, la rivista Q-test. Un mensile di difesa dei consumatori messo in cantiere nel 1989, con dovizia di mezzi e di idee, da una prospera e affermata casa editrice, l'editoriale Domus, la stessa che pubblica Quattroruote.
Ora la rivista del Comitato di difesa dei consumatori viene a proporre
questa specie di newsletter finanziaria che lascia sconcertati anche per
un altro motivo. Infatti in Altroconsumo trapela
spesso un atteggiamento un po' sinistrorso e un po' verdeggiante, comunque
emotivamente ostile contro gli industriali, quasi che producessero articoli
inquinanti proprio per far dispetto all'umanità. Ed ora si magnificano
le speculazioni di Borsa e si riaccende l'illusione dei guadagni facili
che oltre tutto hanno fatto il loro tempo. Poveri consumatori italiani. Beppe
Scienza |
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