Affermazioni sconcertanti sui fondi quotati, ovvero cosiddetti ETF (Exchange Trade Fund).A fine settembre 2002 sono stati quotati nella Borsa Italiana alcuni fondi che riproducono quasi perfettamente indici azionari, ovvero i cosiddetti ETF.
Notoriamente sono un prodotto in concorrenza diretta ai fondi comuni. Ebbene, ecco cosa dice invece Francesco Rossi, docente di Matematica finanziaria e preside della facoltà di Economia all'Università di Verona:
"Il giusto approccio parte sempre da un'analisi fondamentale o dal consiglio di un esperto che calibri lo strumento al proprio profilo di rischio adeguato. Il fai-da-te è rischioso, specie se coinvolge uno o due Etf, azzardando scommesse che potrebbero rilevarsi pericolose" (Il Sole 24 Ore 23-9-2002 p. 34).
Al che alcuni commenti:
- Gli Etf permettono di tenere una quota del proprio portafoglio investita in ambito azionario con un'ottima diversificazione, per es. prendendo un solo titolo che di fatto rappresenta 500 azioni americane oppure 350 azioni europee, tutte in blocco. Non si vede quale grande esperto ci voglia per stabilire che quota azionaria (per es. 10% o 25%) tenere nel proprio portafoglio.
- Ma soprattutto perché Francesco Rossi sottolinea che il fai-da-te è rischioso, senza dire che il risparmio gestito lo è ancora di più? I normali fondi comuni fanno regolarmente meno dei mercati, gli Etf hanno invece le stesse performance, perché mai sarebbero rischiosi proprio gli Etf? Perché non dice che col risparmio gestito c'è sempre il rischio che qualche gestore rubi o movimenti forsennatamente il portafoglio a danno dei clienti, mentre questo rischio con gli Etf di fatto è nullo?
- Perché poi sarebbe rischioso investire in due Etf, magari rappresentativi delle Borse Europee e di quella Americana? Perché Francesco Rossi non dice piuttosto che sono le azioni in sé a essere rischiose?