CONSIGLI DELETERI DEL SOLE 24 ORE AGLI AZIONISTI
Continua la telenovela degli strafalcioni del Sole 24 Ore. Eccone un altro, grave, tratto sempre dall'inserto Plus, che proporrei di ribattezzare col nome di Minus.
Riguarda un lettore che, in regime di risparmio amministrato, chiede se "i dividendi di una società estera hanno lo stesso trattamento di quelli staccati da una società italiana" (pag. 13 del numero di sabato 2-11-2002).
Sentiamo cosa risponde Marco Liera, responsabile dell'inserto settimanale:
"Le strade che il risparmiatore può percorrere per adempiere all'imposizione fiscale sono due: o dichiarare l'importo dell'utile nella dichiarazione fiscale annuale, oppure farsi applicare dall'intermediario una ritenuta del 12,5% a titolo di acconto sul dividendo percepito. Tale ritenuta di fatto libera il risparmiatore dal dovere di denunciare l'utile cedolare nella dichiarazione fiscale."Ma nient'affatto! E basterebbe già solo conoscere il significato delle parole della lingua italiana per intuirlo: se la ritenuta applicata è "a titolo di acconto", si dovrà ben versare il saldo!
In effetti la strada è una sola, perché i dividendi esteri non hanno lo stesso trattamento di quelli italiani: subiscono la ritenuta d'acconto e debbono poi essere inseriti nella dichiarazione dei redditi. Chi non lo facesse, fidandosi (povero ingenuo!) del bollettino quotidiano della Confindustria, verrà beccato dal fisco.
(Vedi la Nota Fiscale in calce)Sembra davvero che il loro trattamento fiscale particolare non riesca proprio a entrare nella zucca dei tanto decantati esperti del Sole 24 Ore. Già nell'inserto L'esperto risponde del 16-10-2000 (p. 1802) Gianluca Cristofori sosteneva che per i dividendi di azioni "negoziate in mercati regolamentati, italiani o esteri, sarà possibile limitare il prelievo in Italia all'imposta sostitutiva del 12,5%". Cosa invece impossibile.
Per giunta si tratta di uno degli strafalcioni elencati nello Stupidario del Sole 24, pubblicato in appendice a Il risparmio tradito e liberamente scaricabile da Internet dalla mia pagina web. Sommessamente consiglierei a giornalisti e collaboratori del Sole 24 Ore di leggerselo per evitare, almeno, di perseverare diabolicamente negli stessi errori.
NOTA FISCALE
L'art. 27, comma 4 del D.P.R. 600/73 prevede che sugli utili corrisposti dalle società ed enti non residenti a persone fisiche residenti in relazione a partecipazioni non relative all'impresa (ai sensi dell'articolo 77 del TUIR) è operata una ritenuta a titolo di acconto, con obbligo di rivalsa, del 12,50% dall'intermediario sostituto di imposta, che interviene nella loro riscossione.
Pertanto i percettori residenti di dividendi di fonte estera sono sempre obbligati a inserirli nella loro dichiarazione dei redditi.