A
leggere le schede sui vari prodotti e società del Sole 24 Ore del lunedì, si
cozza sempre con la solita difficoltà: non si riesce a capire in
cosa il tono e i termini usati si distinguano da quelli dei prospetti
pubblicitari. Questo varrebbe di per sé anche per un articolo di
Lucilla Incorvati
(3-11-2003 p. 30) che già nell'occhiello, nel titolo e nel
sottotitolo si presenta come giornalismo d'inchiesta di alto livello:
Private banking. La banca appartiene al
Gruppo Generali dal '98
Bsi apre la boutique
L'obiettivo è
crescere rispettando la qualità e controllando i costi
Siamo, come si vede, nel più puro stile del Sole 24 Ore. Infatti come al solito
le espressioni celebrative si sprecano: leggiamo per es. che la Bsi:
- "nel 1998 entra a far parte integrante del Gruppo
Generali"
al che siamo andati a consultare il dizionario Devoto-Oli alla
voce "integrante" aggettivo che è definito come segue: "che
riveste la funzione di complemento necessario: per es: le poltrone sono
parte integrante dell'arredamento del salotto". Dunque non si capisce
come le Generali, nella visione del quotidiano della Confindustria,
siano potute esistere dal 1831 al 1997 senza tale "parte integrante".
In effetti inizialmente non si capisce neppure quale sia
la notizia, se non la prossima apertura di una filiale della Banca
della Svizzera Italiana (BSI) nel nord-est, a Vicenza o Padova. Ma
andando avanti, la pazienza è premiata. Scopriamo infatti
che l'attività della banca è duplice:
- "da un
lato c'è una consolidata tradizione [...] di elaborazione
sistematica di metodologie innovative e nuovi modelli finanziari,
utilizzando gli strumenti tecnologici più avanzati,
- dall'altro
lavora per la clientela privata come una boutique finanziaria,
realizzando e controllando strategie finanziarie [...] che tengano in
considerazione parametri di avversione al rischio, orizzonte temporale
e vincoli di portafoglio."
Non dilunghiamoci, per carità di patria, in facili
commenti
sull'espressione boutique finanziaria,
quando l'attività descritta è quella normalissima di
tutte le
società di gestione di patrimoni.
Concentriamoci piuttosto sulla prima parte: "consolidata
tradizione di elaborazione sistematica di metodologie innovative"
e, soprattutto, "nuovi modelli
finanziari". Ohibò! Altro che Harward, MIT, London School
of Economics ecc. Prima di Lucilla Incorvati nessuno
se n'era accorto, ma ora sappiamo dove si cela l'incubatrice di
"metodologie innovative e nuovi modelli finanziari": nelle sedi della
Banca della Svizzera Italiana (BSI).
Bisogna che qualcuno lo vada a
dire a quei distratti della Banca Centrale di Svezia per l'assegnazione
dei prossimi
premi Nobel per l'economia.
Intanto il Sole 24 Ore
potrebbe avere la bontà di portare qualche esempio delle
(supponiamo) decine di metodologie
innovative e nuovi modelli
finanziari elaborati negli anni dai "25
private banker" della BSI.