Mi spiace dovermi
ripetere, ma non posso farne a meno: a
leggere le schede sui vari prodotti e società del Sole 24 Ore del lunedì, si
cozza sempre con la solita difficoltà: non si riesce a capire in
cosa il tono e i termini usati si distinguano da quelli dei prospetti
pubblicitari. Prendiamo un altro articoletto di Lucilla Incorvati
(19-01-2004 p. 32) che già conosciamo (vedi la scheda per il
numero del 3-11-2003). Una rubrica a pag. 32 è intitolata
"SAPERNE DI PIÚ - Categorie sotto
la lente"
ed è "dedicata al mondo dei fondi comuni, a chi ci lavora e
ai risultati che riescono a dare ai tanti risparmiatori che vi
ripongono fiducia".
Sorvoliamo pure sui toni deamicisiani di tale presentazione ed entriamo
nel merito del discorso: nel numero in questione sarebbe "stata
presa in esame la categoria dei fondi azionari specializzati sul
mercato americano, in particolare guardando ai fondi esteri
autorizzati, nell'arco di cinque anni". Abbiamo così un
articolo dove viene elogiata la performance del fondo Merrill Lynch
Small Cap che in cinque anni avrebbe reso il 151,76%, non si capisce se
al netto o meno del cambio col dollaro. Abbiamo poi la solita foto
sorridente del gestore, una certa Elise Baum, nella fattispecie di cui
sono dette solo cose positive. Ma questo è lo stile della pagina
"Finanza Personale - I professionisti del
risparmio": di tutti i gestori, banchieri, assicuratori di
cui si parla sono dette sempre solo cose positivi. Evidentemente siamo
in un mondo dove regna la perfezione e i difetti sono
assenti: insomma, un Paradiso in terra.
Sarebbe interessante sapere quanto è grande il fondo, quanto
è stato grande nei cinque anni considerati, come è andato
rispetto al settore specifico (titoli a piccola capitalizzazione) e
come sono andati nel complesso i fondi della stessa società,
perché tutte hanno sempre qualche fondo che si scopre a
posteriori che
è andato bene. Invece manca ogni informazione al riguardo.
Soprattutto manca un dato, fondamentale per capire la generale
dannosità del risparmio gestito. Visto che il Sole
24 Ore vorrebbe mettere le "categorie [dei fondi comuni] sotto
la lente" perché non dice cos'hanno mediamente fatto i fondi
appunto "azionari specializzati sul mercato americano" delle
società di gestione italiane? Ovvero i fondi cui si rivolgono in
prima istanza i risparmiatori italiani, anche perché solo i soli
che permettono di avvalersi del credito d'imposta in caso di perdite?
Perché non dice che hanno di nuovo fatto fiasco con un -18% per
l'intero lustro rispetto al -7% del settore, cioè hanno
aumentato le perdite? Questo è il dato più
interessante, ottenuto ovviamente tenendo conto in modo omogeneo di variazioni del cambio e trattamento
fiscale, ed è
un'ulteriore conferma del fallimento del
risparmio gestito. Conferma che il Sole 24 Ore
attraverso la sua lente non riesce a vedere.