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Investitore fai-da-te? E' meglio
IL “DETECTIVE” BEPPE SCIENZA.
Beppe Scienza, professore di matematica all’Università di Torino, è da anni uno degli osservatori più critici dell’industria del risparmio, nonché spauracchio dei giornalisti che si occupano della materia. Il suo ultimo libro “Il risparmio tradito” è ormai un cult tra i piccoli risparmiatori. Sul suo sito (www.beppescienza.it) il professore ha fatto un vero e proprio censimento delle informazioni fuorvianti, scorrette o incomplete date dalla stampa economica. Spicca tra gli altri un dossier sul risparmio gestito pubblicato nel maggio scorso dal settimanale il Mondo. “Presentato come un servizio giornalistico” dice il professore “non riesco a vedere dove si distingua da un inserto di pubblicità. Di 20 pagine complessive, 11 sono un’antologia di dichiarazioni promozionali di esponenti di società del settore, mai contestate dai giornalisti, otto sono pubblicità delle medesime società”. Nel servizio non c’è pagina di pubblicità la cui società non abbia anche un dirigente intervistato nel testo dell’articolo.
“E questo”, sottolinea Scienza, “di fronte a una realtà che dimostra come il risparmio gestito in Italia sia un fallimento e continui a distruggere ricchezza, come denunciato tra l’altro dall’autorevole ufficio studi di Mediobanca. La stragrande maggioranza dei fondi italiani ha regolarmente dato ai risparmiatori un rendimento inferiore a quello che avrebbero ottenuto se avessero fatto da soli. Meglio stare attenti ”, dice ancora, “a non dare troppa importanza a vicende come l’Argentina, la Cirio e la Parmalat. Sono casi isolati e, tranne l’ultimo, tutto sommato ristretti. I danni provocati dal risparmio gestito negli ultimi 20 anni sono estremamente maggiori”. Il professore fa una stima, che considera prudente: “su circa 700-800 miliardi di euro di risparmi gestiti in Italia i risparmiatori ci perdono mediamente il 2% all’anno, rispetto a ciò che otterrebbero facendo da sé.” Fa circa 15 miliardi di euro ogni anno.