scheda
aggiornata con prezzi e rendimenti del 1° febbraio 2013
Obbligazioni
anti-inflazione
1. Titoli di
stato italiani, francesi e tedeschi
La tabella seguente riporta alcuni prestiti indicizzati all'inflazione dell'area dell'euro e uno all'inflazione italiana: Repubblica Italiana 2019 2,25%. Sono tutti titoli di stato, non solo italiani. I rendimenti riportati sono quelli effettivi a scadenza in funzione delle seguenti ipotesi:
- 2,20% d'inflazione nell'areazona
- 2,40% d'inflazione italiana
I rendimenti lordi sono calcolati da Bloomberg (verificati a campione) e sono una buona approssimazione di quelli esatti. Provvisoriamente il rendimento reale netto (vedi Nota 1) per un risparmiatore italiano, cioè tenendo dell'nflazione italiana e delle imposte, non è calcolato. Per motivi fiscali col crescere dell'inflazione tale rendimento diminuisce (e viceversa): per i Btp reali italiani questo difetto, volendo, poteva essere eliminato e, sempre volendo, sarebbe eliminabile per le emissioni future, ma sicuramente ciò non avverrà.
Data la particolare tassazione applicata in genere dalle banche e sim su tali titoli, a chi li abbia comprati molto dopo l'emissione può convenire venderli circa almeno tre mesi prima della scadenza, per evitare uno scomodo credito d'imposta. Per approfondimenti si veda a pag. 197 de Il risparmio tradito, edizione 2009.
Tutti titoli della tabella seguente sono trattati in Italia o al Mot. Fanno eccezione le Germania Bund-ei 1,75% 15-04-2020, trattate su EuroTlx e le Repubblica Italiana già Infrastrutture (o Ispa) 2,25% 2019 trattate solo sull'euromercato. Per queste ultime si veda la successiva Nota 2.
titolo codice ISIN prezzo
rend.
nom.
lordorend.
reale
nettoBtp-i 2,15% 15-9-2014 IT0003625909 103,4 2,2% Nota 1
Germania DBR-ei 1,5% 15-04-2016 DE0001030500 107,9 1,2% Nota 1 Btp-i 2,1% 15-09-2017 IT0004085210 102,3 3,8% Nota 1 Rep. Italiana 2,25% 31-7-2019, già Infrastrutture spa (Ispa): vedi Nota 2
IT0003621452 99,3
4,8% Nota 1 Btp-i 2,35% 15-09-2019 IT0004380546 101,6 4,4% Nota 1 Germania Bund-ei 1,75% 15-04-2020 DE0001030526 117,0 1,6% Nota 1 OATei 2,25% 25-7-2020 FR0010050559 118,3 2,0% Nota 1 Btp-i 2,6% 15-09-2023 IT0004243512 98,8 5,0% Nota 1 OATei 3,15% 25-7-2032 FR0000188799 146,0 2,8% Nota 1 Btp-i 2,35% 15-9-2035 IT0003745541 88,6 5,4% Nota 1 OATei 1,8% 25-07-2040 FR0010447367 127,1 2,9% Nota 1 Btp-i 2,55% 15-9-2041 IT0004545890 88,7 5,5% Nota 1 Nota 1: Sto preparando un foglio di lavoro per il calcolo del rendimenti netto, calcolo diventato complesso per la diversa aliquota su interessi e rivalutazioni da un lato e capital gain dall'atlro per i titoli di stato. Quando sarà pronto, metterò un avviso nel sito.
Nota 2: Per le Repubblica Italiana (già Ispa) 2,25% 2019 piú persone m'hanno riferito che parecchie banche, fra cui in particolare Intesa-Sanpaolo, si rifiutano di eseguire ordini di acquisto dei clienti, accampando la motivazione che sarebbero vietate ai privati. Ciò è totalmente falso. Erano riservate agli investitori istituzionali in fase di collocamento, non dopo. Io ne ho comprate e altri mi hanno riferito di averne comprate senza particolari difficoltà. Conviene però sapere che normalmente il prezzo cui si vendono (c.d. denaro) è inferiore di qualche punto percentuale (2, 3 o più) a quello cui si acquistano (c.d. lettera). Quindi è opportuno comprarle, solo supponendo di non doverle rivendere presto. Recentemente sono però diventate molto illiquide, cioè è molto difficile sia comprarle sia venderle.
Nota 3: OAT è abbreviazione di Obligations Assimilables du Trésor e quindi grammaticalmente di genere femminile; la "i" sta per indexées e la "e" indica l'indicizzazione all'inflazione europea. Maggiori dettagli sulle OATei sono disponibili (anche in italiano!) nel sito del Tesoro francese
Nota 4: Si tenga conto che nel caso di una compravendita i prezzi riportati risultano maggiorati non solo per il rateo d'interesse ma anche a causa di un coefficiente moltiplicativo che varia di giorno in giorno, oltre che da titolo a titolo, e rappresenta in pratica l'inflazione già maturata dalla data di emissione. È un criterio macchinoso, introdotto dal Tesoro francese e poi copiato dagli altri emittenti. Un file in Excel mostra un esempio di determinazione del prezzo effettivo: coefficiente d'indicizzazione
Le emissioni indicizzate al costo della vita in Italia sono di per sé preferibili per un risparmiatore italiano. Alcune sono di emittenti privati: si veda r«Il boom dei titoli che "salvano" dall'inflazione»: articolo su la Repubblica (30-06-2008, Affari & Finanza p. 21) e relativa tabella. Fra di essi era elencato anche un prestito decennale emesso nel 2003 dalla società Lehman Brothers. Questa obbligazione è stata riportata sempre con l'avvertenza che c'era un rischio di insolvenza. Che di fatto ha avuto luogo il 12 settembre 2008.
Fino al 2011 esisteva un solo titolo pubblico indicizzato all'inflazione italiana: le Repubblica Italiana già Infrastrutture 2019 2,25%, da anni un titolo dello Stato italiano a tutti gli effetti. Purtroppo non sono però quotate in Italia e le banche di regola ostacolano chi vuole comprarle. Si veda al riguardo «I niet del Tesoro al bond sul carovita»: articolo (anche in formato rtf) su Libero Mercato (18-12-2007 pag. 1 e 6). Dal marzo 2012 vi sono anche i c.d. Btp Italia quadriennali, quotati alla Borsa Italiana.
Esistono per altro anche i Buoni Fruttiferi Postali indicizzati all'inflazione; al riguardo si veda la pagina sull'inflazione.
Può essere interessante qualche dato storico sui rendimenti reali dei titoli di stato italiani. Per un ventennio le cose sono andate bene, nel senso che i Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) hanno reso più dell'inflazione italiana. Ma dal 2003 non è più così e anche in passato altre volte non fu così: si veda il grafico seguente coi rendimenti reali netti dei Bot, ossia tolta la perdita di potere d'acquisto e imposte, dal 1970 al 2007.
Il rendimento medio reale dei Bot dal 1970 al 2007 ammonta all'1,3% annuo composto al netto delle imposte.
In particolare invece da fine 1980 a fine 2007 il rendimento reale medio dei Bot risulta del 3,2% e quello dei Cct del 4,2%. Parte infatti da fine 1980 l'indice di capitalizzazione netto del mercato secondario (Borsa Valori di Milano), elaborato dalla Banca d'Italia, e arriva al 30-6-1998; da quella data è disponibile invece l'indice lordo del mercato telematico dei titoli di stato MTS (già Banca d'Italia) e ovviamente si è tenuto conto dell'imposizione fiscale.